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  • Writer's pictureSchneeberger Paolo

Museo Egizio

Il grande museo torinese riapre i battenti all’insegna di iniziative inedite

È una nozione che molti italiani acquisiscono durante il percorso scolastico, e che rimane impressa nella memoria pur suscitando un certo ‘stupore’ ogni volta che si va a ripescarla: il Museo Egizio di Torino è il più antico museo dedicato alla grande civiltà nilotica, ed è il più importante al mondo dopo quello de Il Cairo per la collezione di antichità che ospita. Ha oltre 200 anni di storia, durante i quali si è rinnovato e trasformato, sino a divenire oggi uno dei musei più importanti del mondo, di quelli che una volta nella vita vanno visitati.


Cosa offre il Museo Egizio


Dopo i mesi di chiusura a causa dell’emergenza sanitaria, anche questo tempio dell’egittologia ha riaperto i battenti, offrendo nuovamente la possibilità di esplorare i suoi diecimila metri quadrati di esposizioni che percorrono non solo la storia dell’antico Egitto, ma anche de il museo stesso e dei contesti archeologici che lo hanno portato ad essere tanto ricco. La storia della civiltà egiziana è certamente una delle più affascinanti, anche grazie all’abbondanza di reperti e monumenti che sono arrivati sino ai giorni nostri che hanno permesso di ricostruirne moltissimi aspetti. All’interno del ‘Collegio dei Nobili’, il palazzo che ospita il Museo Egizio dal 1824, è possibile ripercorrere i 4.000 anni di storia di questa leggendaria civiltà grazie a più di qurantamila reperti esposti in quindici sale su quattro piani.

Una raccolta di inestimabile valore, tra statue, sarcofagi, papiri, oggetti di vita quotidiana e centinaia di mummie, umane e animali. Accanto all’esposizione permanente, mostre temporanee, incontri pubblici, cicli di conferenze, workshop, laboratori e visite a tema completano un’offerta dinamica e sempre aggiornata. Al momento, per esempio, arricchisce l’esposizione permanente ‘Lo sguardo dell'antropologo. Connessioni con il Museo di Antropologia ed Etnografia dell'Università di Torino’ visitabile fino al 15 novembre 2020, che mira a ricostruire i rapporti tra egittologia e antropologia nel corso dei secoli.


Archeologia invisibile’ è invece il titolo della mostra temporanea che illustra gli strumenti e i principi che regolano lo studio dei reperti e la delicatissima ricomposizione degli stessi, oltre che delle informazioni che li riguardano. La tecnologia ha dato un importante contributo agli studi archeologici, ed è anche grazie ad essa che questa mostra rende ‘visibile’ quello che ai non addetti ai lavori è ‘invisibile’. E visto che parliamo di tecnologia, è proprio grazie a strumenti innovativi e immersivi che questa mostra è visitabile anche virtualmente, a partire da questa pagina.

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